Italia e Malta condividono molto più di un semplice tratto di mare. Le loro cucine, ricche di sapori mediterranei, raccontano una storia di scambi e influenze che risale a secoli fa. Malta, crocevia di culture, ha assimilato nel tempo diverse tradizioni culinarie, ma è forse con l’Italia, e in particolare con la Sicilia, che il legame si fa più evidente e gustoso.
Molti piatti che oggi consideriamo autenticamente maltesi rivelano chiaramente le loro radici italiane. La kapunata maltese, ad esempio, un piatto a base di melanzane, pomodori, olive e capperi. Entrambe le ricette condividono non solo gli ingredienti, ma anche l’uso sapiente del condimento agrodolce, una caratteristica tipica della cucina siciliana. Questa tecnica, introdotta secoli fa, è stata adottata e adattata dai maltesi, diventando un elemento distintivo della loro cucina.
Un altro esempio emblematico è l’aljotta, la tradizionale zuppa di pesce maltese. Questo piatto, semplice ma ricco di sapore, riflette chiaramente l’influenza italiana. Con il suo uso di aglio, pomodoro e pesce fresco, l’aljotta richiama il brodetto italiano, una zuppa di pesce che si trova lungo le coste adriatiche. Entrambi i piatti celebrano la freschezza degli ingredienti del mare, esaltandoli con una preparazione essenziale che ne preserva l’autenticità.
La connessione tra Italia e Malta non si ferma tuttavia certamente alle zuppe e agli stufati. I pastizzi, uno dei “cibi di strada” più amati di Malta, trovano una sorprendente somiglianza con le sfogliatelle napoletane. La loro pasta sfoglia croccante e stratificata è un chiaro esempio dell’influenza italiana nella tecnica di preparazione. Anche se i ripieni differiscono — i pastizzi sono farciti con ricotta o crema di piselli, mentre le sfogliatelle sono spesso dolci — il processo di creazione della sfoglia dimostra una connessione gastronomica evidente.
Il pane maltese per eccellenza, la ftira, ha anch’esso una controparte italiana. Questo pane circolare, dalla crosta croccante e l’interno soffice, è assimilabile alla focaccia italiana, sia per la sua forma che per la modalità di consumo. Come la focaccia, la ftira è spesso accompagnata da ingredienti semplici e gustosi, come pomodori, olive e tonno, celebrando la ricchezza dei sapori mediterranei.
Anche nei dolci si ritrovano le influenze italiane. L’imqaret, un dolce fritto ripieno di datteri, mostra similitudini con alcune varianti di dolci italiani come lo strudel fritto. Pur nella tradizione condivisa con le sponde sud del mediterraneo, l’imqaret ha subito un’evoluzione anche grazie alla connessione con la tradizione italiana, diventando uno dei dolci più rappresentativi della tradizione maltese.
La vicinanza geografica e i secoli di interazioni hanno reso la Sicilia un ponte culinario tra Italia e Malta. Gli scambi di ricette, tecniche e ingredienti hanno arricchito entrambe le tradizioni, creando un patrimonio gastronomico condiviso che oggi possiamo gustare in tutta la sua varietà. Ingredienti fondamentali come il pomodoro, l’olio d’oliva e la ricotta sono pilastri della cucina di entrambi i Paesi, riflettendo l’essenza della Dieta Mediterranea, una tradizione che valorizza la semplicità e la genuinità dei prodotti.
In definitiva, la cucina maltese, pur avendo una sua identità unica, è profondamente intrecciata con quella italiana. Ogni piatto racconta una storia di condivisione e adattamento, di radici comuni che si intrecciano con le peculiarità locali. Questo legame enogastronomico non solo arricchisce le tavole di Malta, ma celebra anche un’amicizia storica tra i due Paesi, rendendo il Mediterraneo un vero scrigno di sapori condivisi.