Nel periodo 2013-2023, la componente azionaria e degli utili reinvestiti degli investimenti diretti esteri italiani a Malta ha mostrato una crescita costante e solida. Si parte da 385 milioni di euro nel 2013, con un andamento in crescita che raggiunge un picco di 836 milioni nel 2022, confermando la tendenza delle imprese italiane a reinvestire i propri profitti nel mercato maltese per consolidare la presenza e sviluppare ulteriormente le attività locali. Nel 2023 si registra un leggero calo a 708 milioni, ma il valore rimane comunque molto elevato, a testimonianza di una relazione economica forte e duratura. Questi dati indicano come le società italiane vedano Malta non solo come un mercato di sbocco ma come un luogo strategico per investimenti a lungo termine, soprattutto in settori come finanza, servizi e tecnologie emergenti.
Il reinvestimento degli utili sottolinea la volontà di crescita sostenibile e di rafforzamento del capitale nel Paese.

La componente debitoria degli investimenti diretti italiani a Malta è decisamente più contenuta rispetto a quella azionaria, oscillando tra valori positivi e negativi, il che riflette una gestione più prudente dei flussi finanziari di debito. Nel 2013 si registrano 50 milioni di euro, per poi scendere fino a 10 milioni nel 2023, ed un picco di 116 milioni nel 2020, configurandosi quindi un andamento altalenante. Questa componente è legata soprattutto a strumenti di debito infragruppo, come prestiti o finanziamenti a breve termine, ma rimane marginale rispetto all’investimento in capitale proprio. La bassa incidenza degli strumenti di debito indica una preferenza per investimenti più solidi e meno rischiosi, tipici di un approccio imprenditoriale orientato alla stabilità e al lungo periodo. Inoltre, la volatilità dei dati riflette un’attività di gestione finanziaria che si adatta alle condizioni di mercato e alle strategie aziendali di volta in volta adottate.

Gli investimenti diretti esteri provenienti da Malta verso l’Italia mostrano una dinamica più altalenante ma significativa. La componente equity e reinvestimenti degli utili varia da un minimo di 33 milioni nel 2017 a un massimo di 358 milioni nel 2014. Nel 2023 si attestano a 223 milioni. Questa fluttuazione riflette una relazione commerciale e finanziaria dinamica, caratterizzata da fasi di espansione e consolidamento alternate a periodi di rallentamento o di ritiro di capitali.
La presenza costante di una componente azionaria significativa indica comunque che le imprese maltesi continuano a puntare sull’Italia come mercato strategico, con investimenti mirati soprattutto nei settori dei servizi finanziari, delle tecnologie e delle attività di intermediazione. Il reinvestimento degli utili sottolinea un interesse a lungo termine, con l’obiettivo di rafforzare la presenza e generare profitti sostenibili nel tempo.

La componente debitoria degli investimenti maltesi in Italia è caratterizzata da una notevole volatilità. Si parte da un saldo negativo di -84 milioni nel 2014, si raggiunge un picco positivo di 344 milioni nel 2015, e si alternano variazioni continue fino al 2023, dove si registra un valore di -9 milioni. Queste oscillazioni indicano un’attività di finanziamento infragruppo molto attiva e variabile, con aziende maltesi che ricorrono sia a prestiti che a rimborsi in momenti diversi, probabilmente per ottimizzare la struttura finanziaria delle filiali italiane.
La componente debitoria, pur essendo meno stabile rispetto all’equity, rappresenta uno strumento importante per la gestione dei flussi di capitale e la flessibilità finanziaria delle imprese. Questo fenomeno è tipico di contesti in cui le aziende devono adattarsi rapidamente ai cambiamenti economici e alle condizioni di mercato, utilizzando il debito come leva finanziaria.

L’analisi dei flussi di investimento tra Italia e Malta negli ultimi dieci anni rivela un quadro di forte interconnessione e complementarietà economica. Gli IDE italiani a Malta si distinguono per una componente equity solida e in crescita, con reinvestimenti di utili che confermano la volontà di radicamento delle imprese italiane sul territorio maltese. La componente debitoria è contenuta e gestita in modo prudente. Gli investimenti maltesi in Italia, invece, mostrano una dinamica più complessa e fluttuante, con una componente equity presente ma più variabile e una componente debitoria molto attiva e ciclica. Questi dati evidenziano una relazione economica bilaterale forte, con possibilità di crescita e rafforzamento delle partnership commerciali e finanziarie.